SEMIFINALE

OLANDA - URUGUAY= 3-2

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  1. goldrake2
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    Festa Olanda, è in finale. Celeste fuori
    Infranto il sogno dell'Uruguay, finisce 3-2
    06 luglio, 23:21


    (Dell'inviato Leonardo Nesti)
    CITTA' DEL CAPO - Il sogno Celeste è durato 70 minuti, fino a quando Sneijder non ha spinto l'acceleratore, l'Olanda per cinque minuti, a metà ripresa, ha cambiato ritmo e ha riconquistato il Capo di Buona Speranza. Facendo valere la legge della sua indiscutibile superiorità tecnica ha trovato i due gol che hanno piegato l'Uruguay, chiuso la partita e spedito gli orange verso Johannesburg dove domenica cercheranno di vincere la loro prima Coppa del Mondo. Comunque vada il trofeo resterà in Europa.
    Quando l'Olanda è in vena, starle dietro è quasi impossibile. Se Sneijder, Robben, Van Persie e Kuyt decidono di palleggiare alla velocità che dicono loro il gol può arrivare ad ogni azione. Il problema principale, però, sono i black out: se giocare per novanta minuti ai ritmi dei momenti di trance sarebbe umanamente impossibile, l'Olanda rischia di pagare le sue distrazioni e il suo eccesso di sufficienza.
    Il merito di Van Marwijk è quello di aver costruito una rete tattica che, almeno fin qui, ha funzionato abbastanza. Quando i funamboli là davanti pensano più a cullarsi della loro indiscutibile bravura che pensare all'efficienza del sistema, ciò che sta dietro non naufraga. Molto merito anche di Van Bommel che per lunghi momenti della partita deve correre e picchiare per tutti.
    L'Olanda va così in finale con merito, ma può rimproverarsi di non saper evitare brividi come quelli nei minuti di recupero, quando tutti pensavano già alla finale, meno Gargano e Pereira che hanno confezionato il gol del 3-2 e posto le premesse per un assedio finale che, buon per l'Olanda, aveva pochissimi minuti per cercare di concretizzarsi.
    L'Uruguay abbandona il sogno della 'quinta stella' (loro infatti oltre ai due mondiali vinti contano anche le due olimpiadi vinte negli Anni Venti) ma esce dalla corsa senza rimproverarsi niente, con l'orgoglio di chi ci ha provato e si é arreso ad una squadra più forte.
    Con tutta quell'abbondanza di attaccanti, sbloccare il risultato è toccato a un difensore, Van Bronckhorst, che indovinato un sinistro imprendibile: nei secondi precedenti l'azione andava però fermata per un fallo di Van Bommel non visto da Irmatov. L'Olanda ha a quel punto cominciato a giochicchiare e Diego Forlan l'ha punita con uno straordinario gesto tecnico: ha preso palla spalle alla porta e si è costruito poi un tiro che è valso il pareggio.
    A Sneijder, sempre più candidato al Pallone d'oro, c'é però voluta una metà ripresa in cui l'Olanda ha rischiato un paio di volte di prendere un'infilata, prima con un tiro di Pereira respinto da Van Bronckhorst con il portiere battuto, poi con una punizione di Forlan.
    Poi però ha dispiegato il suo talento, impreziosito dall'innesto di Van der Vaart in mediana al posto dell'incontrista De Zeeuw: prima Muslera ha messo una pezza sulla conclusione di Van der Vaart, poi niente ha potuto sulla conclusione di Sneijder, propiziata dal velo di Van Persie in sospetto fuorigioco, né sull'inzuccata di Robben su cross del sempre affidabilissimo Kuyt. A quel punto avrebbe potuto affondare il colpo, ma la tentazione di darsi all'accademia ha fatto perdere cinismo: l'Uruguay ha così avuto la possibilità di tentare il clamoroso sgambetto.
    Se Johannesburg domenica sera sarà come Città del Capo, l'Olanda potrà godere del fattore campo: il Green point era infatti un enorme macchia arancione con qualche chiazza celeste. Ma per riuscire nell'impresa dove nemmeno Cruijff e i grandi padri del calcio totale non sono riusciti, sprazzi di purissimo talento potrebbero non bastare se intervallati da momenti di scarsa voglia di correre e colpire.
     
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